02. Docum.Gestanti-D.151
Scuola
..................
Documento di Valutazione dei rischi
in adempimento al D.Lgs. 151/01
già D.Lgs. 645/96
concernente il miglioramento della
sicurezza e della salute
sul lavoro delle lavoratrici gestanti,
puerpere o in periodo di allattamento
documento contenente la valutazione dei rischi e le
misure di prevenzione e protezione adottate
così come previsto dal D.Lgs. 151/01
già agli art. 4 e 5 del D.Lgs 645/96
continuazione
al Documento sulla Sicurezza previsto dal 626
Premessa
Il Decreto Legislativo 151 del 2001 che ha sostituito il
D.Lgs.645 del novembre 1996 in attuazione della Direttiva CEE 92/85 prescrive
misure per la tutela della sicurezza e della salute delle lavoratrici gestanti,
puerpere o in periodo di allattamento fino a sette mesi dopo il parto.
Queste misure vanno prese in considerazione ed attuate
da parte del Datore di lavoro al momento della avvenuta informazione dello
stesso da parte della lavoratrice interessata.
Resta fermo quanto previsto dall’articolo 3 del D.Lgs.
645/96 che prescrive il divieto di esposizione delle lavoratrici gestanti,
puerpere o in periodo di allattamento ad agenti chimici, fisici, biologici
rischiosi, nonchè a lavori faticosi, pericolosi ed insalubri di cui alla Legge
1204/71.
ESPOSIZIONE A FATTORI RISCHIO PER LAVORATRICI IN STATO
DI GRAVIDANZA
In seguito alla Valutazione dei Rischi prevista
dall’articolo 4 del D.Lgs.626/94 e successive modifiche presso la Scuola
................ .................. risultano evidenziati e poi valutati alcuni
fattori di rischio a cui sono esposti i dipendenti raggruppabili in 4 schede
relative alle 4 tipologie di mansioni ed attività svolte da lavoratrici
dipendenti della Scuola ................ ..................
1. Pulizia aule, spazi scolastici, uffici,
ritiro rifiuti dai cestini, pulizia servizi igienici .
2. Preparazione alimenti, cucina e mensa con
pulizia e lavaggio stoviglie e pavimenti.
3. Attività didattiche con i bambini
3. Lavoro di ufficio ed amministrazione.
Anche se non eccessivi vanno evidenziati alcuni
potenziali pericoli, peraltro già analizzati nel Documento 626, per i quali
sono state previste alcune misure di protezione e prevenzione quali:
1) Uso di sostanze detergenti e disinfettanti
Non si conoscono allo stato attuale ricerche su effetti per la salute del nascituro delle sostanze normalmente utilizzate nel lavoro di pulizia; anche se i detergenti in uso possono dare patologie irritative e allergiche a carico della cute e dell’apparato respiratorio.
Misure di prevenzione:
Le lavoratrici vengono preventivamente informate
sui rischi e le modalità d’uso delle sostanze impiegate nelle varie pulizie e
sono dotate dei dispositivi di protezione personale idonee (DPI): guanti,
mascherine, indumenti di lavoro.
2) Posture di lavoro incongrue e fatica fisica
Per postura di lavoro si intende il complesso e la
sequenza degli atteggiamenti che il corpo assume per lo svolgimento di un
determinato compito lavorativo.
In taluni casi la postura di lavoro si mantiene, nel
tempo, sostanzialmente costante (postura
fissa) essendo eventualmente prevista un’operatività dinamica solo per
limitati distretti corporei (ad esempio la digitazione con la mano, il
posizionamento e lo spostamento di oggetti, l’avvitamento e lo spostamento di
oggetti, l’avvitamento di bulloni).
In altri casi la sequenza di atteggiamenti corporei
durante il lavoro è assai variegata, composita e , spesso, frequentemente
modificata: parliamo allora di postura dinamica.
La postura di lavoro non è di per sè un fattore di
rischio: lo diviene quando si realizza, secondo meccanismi diversificati una condizione di sovraccarico meccanico per
una qualsivoglia distretto corporeo: in tal caso si parla di postura
incongrua.
Il sovraccarico meccanico si realizza, per lo più, in
queste condizioni:
§
forte impegno e sforzo
eccessivo di strutture articolari, tendinee e nuscolari quale quello
determinato dallo spostamento, sollevamento e trasporto manuale di oggetti
pesanti (sopra i 20Kg);
§
impegno, magari
modesto, ma continuativo delle medesime strutture quale quello che deriva dal
mantenimento di posture fisse prolungate (erette o sedute), specie se vi è un
atteggiamento in posizione non fisiologica di un qualche segmento del corpo o
del tronco (es. capo e tronco costantemente flessi in avanti) che abbiamo visto
nelle operazioni di confezionamento e montaggio;
§
presenza di movimenti
ripetitivi e continuativi di un particolare segmento corporeo le cui strutture
sono sollecitate in modo eccessivo secondo un’unica modalità. Casi di questo
genere si realizzano spesso nelle operazioni di digitazione, nell’uso di
utensili manuali (forbici, cacciaviti, coltelli) o ancora nelle operazioni di
confezionamento.
Le prime due condizioni comportano un rischio prevalentemente
a carico della colonna vertebrale nei suoi diversi tratti (cervicale, dorsale,e
lombosacrale).
La terza configura un rischio prevalentemente a carico
degli arti superiori e specialmente per le strutture della mano e
dell’avambraccio.
In sintesi le posture adottate durante e per il lavoro
comportano sovente un rischio da sovraccarico ed usura meccanica delle
strutture osteoarticolari e muscolo-tendinee che si traduce in una maggiore
frequenza di disturbi e malattie dell’apparato locomotore. La colonna
vertebrale è la struttura del corpo che più facilmente risente di posture di
lavoro incongrue.
Nei LAVORI DI PULIZIA propri delle lavoratrici
ausiliarie e di cucina:
Le posizioni tipiche dei lavori di pulizia: in piedi con
la schiena piegata, o accovacciati in ginocchio o seduti, comprimendo i vasi
degli arti superiori, se vengono mantenute a lungo, possono comportare per la
donna in gravidanza (anche in relazione allo stato di avanzamento della
gravidanza stessa):
§
un peggioramento delle
condizioni circolatorie del bacino e a carico del sistema venoso superficiale
§
patologie a carico
della colonna lombosacrale.
§
affaticamento generale
Misure di prevenzione:
a. Evitare situazioni che OBBLIGHINO ALLA STAZIONE IN
PIEDI PER più DELLA META’ DELL’ORARIO DI LAVORO.
b. Non salire su scale o effettuare lavori in quota
(pulizia vetri, scaffalature etc.)
Il pericolo determinato dal lavoro in altezza, con
rischio di caduta, ovvero con uso delle scale, è un rischio al quale per legge
non devono essere adibite le lavoratrici in gravidanza.Questi compiti sono
vietati alle donne in stato di gravidanza e vanno effettuati da colleghe o dai
soli dipendenti maschi.
c. Non effettuare spostamenti di pesi superiori agli
8-10 Kg da sole ed in ripetizione.
Movimentazioni ed operazioni di spinta dovute al
sollevamento e allo spostamento di secchi, macchine di pulizia, carrelli o
bambini con possibili rischi sempre a carico della colonna vertebrale.
Evitare che vengano effettuati con frequenza elevata (la
letteratura scientifica parla di rischi come parti prematuri e nati sottopeso).
Diluire i periodi di movimentazione manuale alternandoli
con lavori più leggeri
3) Rischio BIOLOGICO ed infettivo
a)
Esposizione e possibile contagio a Rosolia e toxoplasmosi.
b) Pulizia dei
servizi igienici con rischio biologico, anche se è d’obbligo l’uso di guanti
specifici in dotazione.
Misure di prevenzione:
a) Nel caso la donna gravida non risulti immune alla
Rosolia è vietato che continui le attività prettamente scolastico (comunicazione
all’Ispettorato del Lavoro).
b) Durante il periodo di gravidanza e nei 7 mesi post-parto le donne addette alle pulizie dei servizi igienici verranno esonerate da tale mansione.
4) Nei LAVORI DI UFFICIO
Misure di prevenzione propri delle lavoratrici in amministrazione::
per i punti relativi alle posture incongrue vanno
evitate posizione fisse in piedi o seduti per molto tempo ed adottate quelle
norme di attenzione alle posture quali abbassarsi piegando le gambe e non la
schiena durante lo spostamento di oggetti, evitare la rotazione del tronco, ma
girare tutto il corpo, usando le gambe. La donna ha diritto a pause di riposo
di 10-15 minuti ogni 2 ore durante le
quali sono raccomandate posizioni sedute a gambe sollevate o camminare
lentamente su un percorso in piano senza alcun peso.
INFORMAZIONE ALLE GESTANTI
Le lavoratrici ricevono attualmente informazioni
specifiche relative ai fattori di rischio che verranno precisate per le
situazioni specifiche di donne in stato di gravidanza.
Misure di prevenzione:
Per adempiere a quanto previsto dal D.Lgs. 151/01
(dall’articolo 4 del 645 e dall’articolo 21 del 626), le lavoratrici gestanti,
puerpere o in periodo di allattamento, verranno informate adeguatamente tramite
la distribuzione di copia di questo Documento e colloquio personale con il
Responsabile del Servizio di Protezione e Prevenzione Aziendale.
Nota finale
Il presente documento è stato elaborato in
collaborazione con il Responsabile del Servizio di Protezione e Prevenzione avvalendosi
della consulenza di tecnici esterni.
Tale documento verrà rielaborato in occasione di
modifiche del processo produttivo significative ai fini della sicurezza e della
salute dei lavoratrici.
Data………………………
Il datore di lavoro:
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per presa visione:
Il Rappresentante dei lavoratori:
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